Le spese eccessive per l’assistenza legale stragiudiziale non sono dovute

La Corte di Cassazione, sezione VI civile, con l’ordinanza del 2 febbraio 2018, n. 2644, ha confermato la decisione del Tribunale di Taranto che, in funzione di giudice di appello, accoglieva il gravame proposto da una compagnia assicurativa e riteneva “eccessivo” l’importo liquidato dal Giudice di pace di Taranto, in primo grado, a titolo di risarcimento del danno consistito nelle spese legali stragiudiziali sostenute da un danneggiato nell’ambito di un sinistro stradale.

In particolare, leggendo le motivazioni dell’ordinanza suddetta, si evince che la Suprema Corte ha ritenuto del tutto corretta la decisione del Tribunale:

in quanto la motivazione della sentenza impugnata non potrebbe essere più chiara: il danneggiato, ha sentenziato il Tribunale, ha speso troppo per remunerare il proprio legale per l’attività stragiudiziale, e di conseguenza non può pretendere il risarcimento integrale per tale voce di danno; gli spetterà, dunque, solo la minor somma da ritenersi congrua rispetto all’attività effettivamente svolta dal legale in sede precontenziosa;”.

In aggiunta a ciò, la Corte di Cassazione precisa che le spese sostenute dal danneggiato, a seguito di un sinistro stradale per remunerare l’avvocato al quale si sia rivolto per avere assistenza stragiudiziale, costituiscono una ordinaria ipotesi di danno emergente ex art. 1223 c.c. “Risarcimento del danno”; pertanto, prosegue la Suprema Corte, come qualsiasi altra voce di danno, sarà soggetta alle regole generali, motivo per cui:

  • non sarà dovuto il risarcimento per le spese che la vittima avrebbe potuto evitare con l’ordinaria diligenza (art. 1227, comma primo, c.c.);
  • non sarà dovuto il risarcimento per le spese che, pur necessarie, sono state sostenute in misura esagerata (art. 1227, comma secondo, c.c.);
  • non sarà dovuto il risarcimento per le spese non legate da un nesso di causa rispetto al fatto illecito (art. 1223 c.c.).

Concludendo, nella fattispecie in esame riguardante il danno consistito nella spesa sostenuta – o nel debito contratto – per l’assistenza legale stragiudiziale, la Corte di Cassazione, infine, ha affermato  che “stabilire se la vittima abbia speso o no somme eccessive è giudizio che va compiuto in base alle norme di legge che fissano la misura dei compensi dovuti agli avvocati per l’attività stragiudiziale;”.